Vinitaly, edizione 2018

A una settimana dall’ultima edizione del Vinitaly ho elaborato una serie di preferenze tra i vini rossi degustati in questa edizione da condividere con voi. Una piccola lista di quelli che a mio avviso dovete assaggiare almeno una volta nella vita!

In Italia ci piace fare vino e ci piace berlo. E come moltissime cose che amiamo fare ci mettiamo una passione e quasi un velo di romanticismo unici, che rendono i nostri degli eccellenti prodotti da portare a tavola. Una delle cose più romantiche che facciamo, secondo me, è il vino rosso.

Grandi rossi da non perdere

L’edizione 2018 di Vinitaly mi ha fatto portare a casa alcune belle soddisfazioni, che vi elenco qui di seguito.

1) FATTORIA ZERBINA, Ravenna.

 

Dietro Fattoria Zerbina c’è il nome di Cristina Geminiani, e parlare con lei dei suoi vini è un vero piacere. Una passione e una storia raccontate in ogni singolo vino, che richiamano la curiosità oltre che di bere, di arricchirsi. Sono soprattutto soddisfatto di aver potuto approfondire di più questa realtà regionale, devo dire con piacevoli risultati.

Vi segnalo in particolare:

“Pietramora 2013”. Splendido rosso da sangiovese imbottigliato solo nelle annate migliori, è un vino robusto, caldo e intenso, strutturato e ricco di sentori evoluti. Un vino da occasioni importanti, ma anche un vino che vi dedicate quando volete concedervi un ottimo calice.

2) FATTORIA COLLEALLODOLE, Bevagna (PG).

Fattoria Colleallodole è un’azienda situata su una delle regioni a me più care, l’Umbria, nel piccolo cru Colleallodole, che rientra nella denominazione del Montefalco. Vi segnalo in particolare:

“Montefalco Rosso DOC Riserva 2013”.

“Sagrantino di Montefalco  DOCG “Colleallodole” 2013″.

“Montefalco Sagrantino Passito DOCG”.

Si tratta di vini decisi, complessi e ricchi di persistenza, che quasi non finiscono mai di evolvere, né di stupire. Sono innamorato di questa terra: il Sagrantino è una delle sue espressioni più tipiche, austero ed elegante, ricco di tannicità ma sempre ben equilibrata, anche nella proposta passita.

3) ZORZETTIG

Una delle migliori degustazioni di questo Vinitaly l’ho fatta presso lo stand di Zorzettig. I vini di Spessa di Cividale, sono ad oggi il frutto di un lavoro di ricerca di perfezione e meticolosità, che si ritrovano tutte nel bicchiere.

Zorzettig propone una linea classica con vini tipici quali ad esempio Friulano, Franconia, Ribolla gialla, Schioppettino, Refosco ecc., ognuno con le proprie caratteristiche, e tutti perfetti per avere sempre un buon calice nel quotidiano.

La linea Segno di Terra si pone come un perfetto compromesso: sono vini che raggiungono un’ulteriore marcia in più in qualità, e che tuttavia non richiedono la necessità di essere aspettati. Sono vini decisi, come “Assoluto”, un merlot in purezza molto piacevole, che si gusta volentieri anche con un semplice piatto di accompagnamento.

La linea Myò infine, è la linea di selezione. Qui l’amore e la cura del proprio territorio si sentono ancora di più, e avrete l’occasione di bere dei vini splendidi. E qui vi segnalo un solo vino, ma provateli tutti, ed è quello di cui mi sono innamorato.

“Schioppettino Myò” è un calice da provare una, due, tre volte! Un vino complesso, dal sapore deciso e autentico, speziato ed evoluto, ma che lascia una piacevole e forse inaspettata morbidezza in bocca. Potete aspettarlo (se ci riuscite!), perché vi regalerà ancora più emozioni dopo ulteriori anni di affinamento. Un vino meraviglioso.

4) CORDERO DI MONTEZEMOLO

Un nome legato senza dubbio a uno dei vini più importanti di Italia, il Barolo.

Cordero di Montezemolo è il nome di una famiglia che da generazioni continua la tradizione di un vino prezioso e longevo che dà sempre grandi soddisfazioni. Bisogna saperlo aspettare e, al momento giusto, apprezzare. Ho la possibilità di assaggiare diversi prodotti dell’azienda, tra cui vi segnalo:

“Barbera Superiore Funtanì”. Una splendida barbera in purezza, ricca di sentori evoluti e freschi, soddisfacente rappresentante del suo territorio.

“Barolo Gattera”. Nebbiolo 100%, ottenuto da uve provenienti da vecchie vigne. Un vino eterno, dotato di una complessità ed eleganza quasi indescrivibili, robusto e austero, che tuttavia lascia in bocca anche una bella morbidezza.

“Dolcetto d’Alba”. Un vino decisamente più quotidiano e meno “impegnativo” dei precedenti, ma anch’esso dà belle soddisfazioni. Ci piace proprio per la sua immediatezza accostata a un impatto in bocca deciso, fresco e piacevole.

5) CAVAZZA

Presso lo stand Cavazza, ho invece avuto l’opportunità di assaggiare un buon calice di “Corallo”. “Corallo” è un Tai Rosso 100%, ed è una bella espressione del territorio di origine, i Colli Berici. Cavazza è riuscito a proporre questa nuova interpretazione di tai rosso, in una veste rinnovata.

Se la versione base è più immediata e versatile infatti, questo vino saprà invece regalarvi qualche piccola emozione in più, con un sapore equilibrato, sapido e morbido. Un vino maturo, appagante che si beve volentieri più volte.

Spero di avervi incuriosito a provare almeno uno di questi vini! Fino alla prossima edizione di Vinitaly intanto, continuerò a studiare

Alla prossima!