Anima nera

Sembra il nome di quel vino del Lazio che si chiama Est!Est!!Est!!! di Montefiascone, invece vi parlerò di tutt’altro vino, dall’anima tutta nera. Vi avevo già raccontato in un precedente articolo di quanto a Fontezoppa piaccia lavorare con i vitigni del territorio portando sulle nostre tavole vini tipici e particolarmente buoni, parlandovi della loro straordinaria Ribona.

Oggi tocca a un altro autoctono, e precisamente alla vernaccia nera. Quella di cui vi parlo è una vernaccia-vernaccia, pura e onesta come spero vi capiterà di provarla prima o poi.

Il suo nome è Falcotto, ed è un’esplosione di pepe al naso. Ma quel pepe saporito, morbido, che non pizzica, e che semmai invoglia subito a portare il vino alla bocca. Tuttavia bisogna avere pazienza e aspettare che altri stuzzicanti profumi si aprano subito dopo. Ecco allora che la complessità di questo vino continua con note intense di confetture e altre spezie dolci, e una punta di mineralità. In questo vino la vernaccia si esprime fragrante, secca e un po’ vegetale, ma al tempo stesso elegante e mai pungente. In bocca avvolge il palato, richiamando la piacevole nota speziata del naso.

In tavola

Quando ho assaggiato questo ottimo vino l’ho immaginato subito collocato in due situazioni, in antipasto e durante il pasto.
In antipasto lo si vede perfetto con crostini al guanciale o petto d’oca affumicato, o affettati pepati e saporiti, ma anche con golose polpettine fingerfood.

Accompagnato alle pietanze invece è perfetto vicino a spezzatini e brasati, nonché a selvaggina e altre portate più robuste.

Che ne dite, non è da provare?

Alla prossima!