Piccole grandi realtà vitivinicole piemontesi

Un Piemonte puro e quanto mai diretto quello dei vini della cantina Almondo, una realtà vinicola che ho potuto conoscere di recente attraverso uno dei suoi fiori all’occhiello, ovvero l’Arneis. Un grande bianco piemontese di cui oggi vi parlo.

Come tante preziose realtà, anche quella dell’azienda Almondo, è una storia che comincia molto tempo fa. Una tradizione tramandata, e una conquista consolidata con il raggiungimento di una ottima qualità nella produzione di vino. La famiglia Almondo, si impegna di persona direttamente sul campo volgendo il proprio impegno a valorizzare soprattutto un vitigno molto importante per la viticoltura piemontese, l’Arneis.

Nessuna ambizione commerciale, nessuna particolare smania di “emergere” tra i tanti colossi. Semmai una tenace volontà di migliorarsi e migliorare i propri vini, rendendoli sempre degne interpretazioni del proprio, unico, grande territorio.  Oggi l’erede Domenico Almondo, continua la tradizione, nonché la dedizione, a coltivare l’arneis per produrre vino di qualità, dando tuttavia spazio anche ad altre varietà locali quali il freisa o il nebbiolo.

Arneis: l’ “altra” perla piemontese

Immaginiamo spesso il Piemonte come una regione che regala grandi e robusti vini rossi, dove la poesia è alimentata dalle spettacolari emozioni che molti di essi danno nel tempo. Ed è sicuramente un’immagine che mi piace, amo questo genere di poesia, e sempre di più sto conoscendo e apprezzando questa realtà regionale.

Tuttavia mi piace anche scoprire queste altre belle perle piemontesi, rappresentate da vini che hanno una bella personalità e che fa sempre piacere trovare nel calice. Inoltre adoro proprio questa cosa che in Piemonte si apprezzano sia i vinoni che tutti conosciamo, dai nomi altisonanti e quasi principeschi, che vini forse più “immediati”, ma ugualmente significativi per la produzione del territorio. E poi, diciamo la verità, se pensiamo al Piemonte e ai suoi vini, difficilmente ci viene in mente un vino bianco, no?

Ricordo che quando studiavo per il corso da Sommelier, l’Arneis era tra quei vini di cui non mi rimaneva mai in testa il nome! Il modo migliore per vincere questo scoglio era…assaggiarne più possibile! 😀

Conosciamo meglio questo vitigno…

Come spesso mi capita, inoltre, ho voluto essere curioso e approfondire di più anche un po’ l’origine di questo vitigno. Andando a raccontarvi l’Arneis di Almondo, vi parlerò dunque anche di un po’ di storia legata a questo vitigno.

Una delle curiosità su questo vitigno che più mi ha colpito è che si incominciò a parlarne intorno alla seconda metà del XIX secolo, e che veniva nominato “nebbiolo bianco”. In seguito tuttavia il nome mutò nell’attuale arneis, che sembra derivare da una forma dialettale che indicava una persona scontrosa, a simboleggiare la natura un po’ selvatica del vitigno. Un’ulteriore ipotesi, infine, riconduce la sua origine al nome di un antico vitigno collocato nella regione del Signore Crispino di Arneis, nei pressi di Cuneo.

A tutt’oggi viene prodotto in soli 19 comuni in provincia di Cuneo, appartenenti alla macrozona nominata Roero, e il suo contributo è fondamentale per la produzione della DOCG Roero Arneis, un vinone bianco che si difende bene dai suoi parenti rossi. Da questo vitigno infatti si ottengono certamente anche vini di pronta e facile beva, ma anche vini complessi e strutturati capaci di regalare grandi emozioni.

Vigne Sparse, Bricco delle Ciliegie e Le Rive del Bricco: l’Arneis secondo Almondo

Diverse sono le interpretazioni di Almondo per il Roero Arneis, e ve le citerò.

Vigne Sparse

È la proposta più beverina e fresca, scorrevole. Bouquet semplice e tendente al floreale, in bocca è equilibrato nella freschezza. Nessun abbinamento altezzoso, un vino da tutti i giorni.

Bricco delle Ciliegie

Mi piacciono questi nomi un po’ rurali e campagnoli. Mi fa immaginare proprio di essere lì, a passeggiare dove crescono le migliori uve destinate alla produzione di ottimi vini, e a rubare qualche chicco di uva da un cestino. Bricco, un nome che ci ricorda una piccola caraffa o boccale, ma in dialetto piemontese indica la cima di una collina. Ed è proprio su quest’area, originariamente dedicata alla coltivazione dei ciliegi, che è collocato il vigneto da cui nasce questo ottimo Arneis. Tutt’oggi sono presenti in vigna dei ciliegi!

Con Bricco delle Ciliegie, Almondo, ci propone un Roero Arneis più deciso, espressivo, ricco di note più strutturate e intense, dove resta costante la mineralità e la freschezza equilibrata in bocca, unite a sentori più complessi di erbe aromatiche, fiori di camomilla e frutti più freschi.

Le Rive del Bricco

Se vi piacciono i vini più decisi e di carattere, potreste infine optare per questa ulteriore proposta di Arneis. Un vino bianco ottenuto da lunga macerazione a freddo (o criomacerazione), e maturato prima in acciaio e poi in barrique. Sia in bocca che al palato si esprime con intensità, ricchezza, persistenza e ottima personalità. Fiori, frutta matura, spezie dolci, erbe aromatiche più intense,

 

Che ne dite, diamo una possibilità anche a questo grande bianco di farsi spazio tra i grandi vini rossi?

Alla prossima!