Nel cuore dei Colli Aretini

Recentemente sono stato ospite presso l’azienda Pancole di S. Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, e quella che vi racconto oggi è davvero il resoconto di una bella esperienza. Per la prima volta ho potuto assistere all’evoluzione di una varietà come il Sangiovese negli anni, attraverso una degustazione verticale di “Aiace“, la proposta in purezza di questo vitigno dell’azienda Pancole.

Prima di raccontarvi le sensazioni che ho registrato degustando questo vino a spasso nel tempo, spendo come sempre volentieri due parole per presentarvi questa realtà.

Pancole è una piccola azienda a conduzione familiare guidata da Agnese e Alessandro, compagni nella vita e nei campi. L’aria che si respira una volta arrivati presso la loro cantina è già genuina e familiare. Sorrisi accoglienti, ma una natura stessa verde e rigogliosa dove crescono uve sane che saranno la base dei loro vini.

Mi guidano insieme ad altri amici, a camminare in mezzo ai loro vigneti. Scarpiniamo tra i filari di quello più recente, che ha visto solo l’anno scorso, nel 2018, la prima vendemmia. Ma poco distante c’è un vigneto ventennale piantato a Sangiovese che completa la proprietà di Pancole.

Arrivati in cima si gode di una vista magnifica: e pensate che oltre i monti che si vedono a sinistra, c’è l’area di produzione del Chianti Classico.

La loro filosofia è semplice, ma precisa e costante. Operare coi i tempi della natura, senza stravolgerla, creando un prodotto non “snaturato”, che rifletta l’essenza del proprio territorio di origine.

Tutto è cominciato nel 2010, quando la cantina constava di una stanza piccola dove attualmente sono ospitate le barrique. Da lì i primi esperimenti, i primi approcci, le prime impronte che via via si sono trasformate in passi sempre più concreti sino a diventare un’azienda dove il vino che si produce è vivo e genuino.

vigneto azienda Pancole

A spasso nel calice: l’evoluzione di Aiace, 100% Sangiovese

Vi piace andare “a spasso nel calice”? Lo facciamo ogni volta che degustiamo lo stesso vino a distanza di tempo, nelle cosiddette verticali.

Per me era la prima volta che lo facevo con un Sangiovese in purezza, ed è stato bellissimo! Soprattutto perché abbiamo cominciato con l’annata 2010, ovvero il punto di partenza dell’azienda, ed è stato molto emozionante poter percorrere le tappe non solo di un vino, ma anche di un’azienda in crescita.

Aiace è un 100% Sangiovese che effettua 12 mesi di passaggio in barrique. Il Sangiovese che cresce qui nell’aretino si presenta con un colore rubino scuro un po’ scarico di colore, che nell’invecchiamento matura una bella unghia granata. I sentori sono soprattutto fruttati, e arricchiti di diverse sfumature speziate.

Vediamolo quindi, a spasso nel calice!

Orfeo 2010

Originariamente era il nome che era stato dato a questo Sangiovese, poi diventato Aiace. Alla vista si presenta con un bel granato, e sentori ricchi di speziature dolci, sentori di marmellata di fichi, e in bocca abbastanza morbido nonostante il tannino presente. Assaggiandolo insieme agli altri abbiamo notato che forse questo risentiva di qualche “stonatura”, data probabilmente dall’annata e dal classico essere alle “prime armi”. Ma come inizio decisamente niente male! Probabilmente arrivato quasi alla fine del suo splendore, ha saputo comunque distinguersi con delle qualità ancora più che apprezzabili.

Aiace 2011

Incredibile come con questo vino si faccia un deciso sbalzo in avanti. L’ho tenuto nel calice per riassaggiarlo anche completata la verticale perché mi ha lasciato davvero colpito per le sue belle qualità organolettiche. Pensate che le uve impiegate per produrre Aiace 2011, provenivano da vigne vecchie 40 anni! La complessità di questo calice è vibrante, e qui il Sangiovese si esprime con finezza ed eleganza. Al naso si percepisce qualche nota persino di tartufo, mentre in bocca è ricco e un po’ balsamico. Veramente un ottimo vino!

Sangiovese Aiace 2011 azienda Pancole

Aiace 2012

La nota balsamica è un po’ mentolata che ho notato nel 2011, ritorna anche in Aiace 2012. In questa annata il Sangiovese ha maturato profumi più dolci, e si percepisce quasi una nota di miele di castagno contrastata da quella di radice e di china. In bocca è piacevolmente asciutto e persistente.

Sangiovese Aiace 2012 azienda Pancole

Aiace 2013

Questa annata si sfida il podio con la 2011: che meraviglia! Qui i profumi sono più freschi, si percepisce una bella liquirizia, una bella mineralità, e dei sentori di violetta. Piacevolmente fresco e vivo in bocca, forse il momento perfetto per averlo degustato, ma con ancora una buona prospettiva di continuare ad evolvere.

Sangiovese Aiace 2013 azienda Pancole

Aiace 2014

In questa annata più sfortunata questo Sangiovese ha saputo comunque esprimersi, nonostante si percepisca una minore complessità gusto-olfattiva e un po’ di sentori crudi in generale. Ciononostante si mantiene un vino capace di piacere e farsi bere volentieri.

Sangiovese Aiace 2014 azienda Pancole

Aiace 2015

Al contrario questa annata è stata più positiva, e infatti anche il nostro vino ne ha risentito positivamente! Qui Aiace rivela una bella mineralità, finezza, frutti freschi al naso e in bocca e una pulizia stuzzicante del palato che non stanca mai la voglia di continuare a berlo!

Sangiovese Aiace 2015 azienda Pancole

Aiace 2016

Un ultimo giovanissimo Aiace è quello che riporta l’annata 2016, e l’idea è che da un lato è un ottimo Sangiovese da bere fresco e giovane così com’è, dall’altro la prospettiva che possa evolversi nel tempo come i precedenti fa pensare proprio bene! Chissà che cosa ne sarà? 🙂 Speriamo di tornare a scoprirlo!

Sangiovese Aiace 2016 azienda Pancole

Cari amici, vi lascio con la serenità di aver scritto un articolo dedicato a un’azienda che anche se piccola, ha saputo regalarmi profonde emozioni e verso cui provo un senso di gratitudine. Sono arrivato con un po’ di bagaglio di conoscenze, ma ripartito con altre valigie cariche di nuove nozioni! Confrontarsi coi produttori è sempre magico, e proprio per questo ringrazio i ragazzi di Pancole per l’esperienza. Vi invito quindi ad andare a trascorrere del tempo con loro presso la loro azienda e a condividere a vostra volta una nuova gratificante esperienza!

 

Alla prossima!