Grazie Bruno!

Comincio con un “grazie Bruno” perché il protagonista di questi nuovi, ultimi appunti di Vinitaly è Bruno Bottazzi e tutta la sua carismatica conoscenza! Un appuntamento imperdibile per il mio Vinitaly 2024 è stata infatti la visita allo stand di Bruno Bottazzi, di cui siamo clienti con l’enoteca e da cui ci riforniamo soprattutto di Champagne.

Bruno è figlio d’arte: la sua famiglia inaugura con Nonno Nello una lunga tradizione di commercio di vini di alta qualità. Un lavoro fatto da sempre con passione, la stessa che senti trasmettere da Bruno per ogni singolo vino che ti racconta. Ciò che apprezzo del suo modo di lavorare è che l’interesse commerciale viene quasi in secondo piano. Prima un vino deve essere raccontato nei suoi dettagli e storia, poi venduto in base alle proprie esigenze.

Grazie quindi a Bruno e ai suoi collaboratori, approfondire alcune zone e vini a me e noi meno conosciuti è stato un piacevole viaggio!

Impeccabile Dumenil

Una delle aziende di Champagne che finora non mi ha deluso con alcun prodotto è Dumenil , dalla zona di Montagne de Reims. Viticoltori indipendenti, coltivano Pinot noir, Pinot Meunier e Chardonnay con uno sguardo sempre attento a garantire la qualità a partire dal lavoro in vigna.

Il prodotto con cui abbiamo conosciuto questa azienda è stato il loro Jany Poret, ottenuto da 60% di Pinot meunier, 30% Pinot noir e 10% Chardonnay, che affina almeno 3 anni sui lieviti. Ha una freschezza croccante e degli squisiti sentori minerali, richiami salmastri e salini, un sorso asciutto e intenso.

Al Vinitaly abbiamo assaggiato altre etichette Dumenil e fra le mie preferite vi segnalo senz’altro anche la Reserve 25 , Les Pêcherines e lo Special Club.

Reserve 25 è ottenuto assemblando 25 annate di vini riserva dall’annata 1996. Un blend costituito da 1/3 di Chardonnay, 1/3 Pinot noir e 1/3 Pinot meunier. Nel calice conquista per le sue note delicate, dai richiami di frutta e fiori bianchi, con finale vellutato e morbido che ricorda la pasticceria.

Les Pêcherines vede invece prevalere lo Chardonnay per l’80%, assemblato a un 20% di Pinot noir. Le uve provengono da un vigneto di vecchie vigne allevate a basse rese, che regalano allo Champagne una notevole complessità. Intenso, fragrante, quasi speziato e ricco di note tostate al naso, al palato conquista per il sorso ampio, persistente e strutturato e la bollicina fine.

Special Club millesimato 2018 è infine un blend di 60% Pinot noir e 40% Chardonnay. Mi è piaciuto moltissimo perché è uno Champagne ricco e raffinato, che non manca di complessità eppure lo si beve quasi agilmente, apprezzandone la bollicina fine e la buona persistenza.

G. Richomme

Altra maison interessante è G. Richomme, dalla Côte de Sézanne. Di questa azienda vi segnalo due etichette, entrambe espressioni di Chardonnay in purezza, ovvero La Fusionelle e Le Chevronné. La Fusionelle, un’esplosione di fragranza con sentori di crosta di pane, toni burrosi e di nocciola cui seguono note anche più fresche e iodate. Finemente elegante tanto quanto intenso, molto godibile.

Le Chevronné è il loro millesimato, riccamente ampio nei sentori – sempre molto fragranti –  dove risulta più agrumato e speziato rispetto a La Fusionelle. Al palato vigoroso, elegante, di buona persistenza.

Caillez Lemaire 

Con Caillez Lemaire ci troviamo principalmente nella Valle de la Marne. Di questa azienda segnalo il loro Pur Meunier, Éclats e il Jadis millesimato. Lo stile Caillez Lemaire è orientato in particolare agli affinamenti medio-lunghi ma soprattutto all’impiego del legno per la fermentazione e vinificazione.

Pur meunier è una bellissima proposta di Pinot meunier in purezza, dal sorso ampio, maturo e di buona struttura che lo rende molto adatto anche ad accompagnare piatti più decisi. Al naso fragrante, speziato e definito da ulteriori note di burro, incenso e agrumi. Vinificato al 100% in rovere, affina almeno 4 anni sui lieviti.

Éclats extra brut unisce invece 50% Chardonnay, 25% Pinot noir e 25% Pinot Meunier, vinificati per l’80% in legno e il restante in acciaio, con affinamento minimo di 60 mesi. Altro prodotto rilevante in termini di intensità e complessità, piacevolmente asciutto e pulito al palato, minerale e fragrante, con lievi note affumicate.

Jadis Cuvée millesimato è infine uno dei loro prodotti più pregiati, con i suoi 120 mesi minimo di affinamento sui lieviti e una vinificazione in legno per il 100%. Ottenuto da uve Chardonnay 60%, Pinot meunier 30% e Pinot noir 10%. Austero ed intenso al naso e al palato, offre soprattutto note intense e tostate, mineralità e sottobosco. Deciso e persistente, avvolge il palato con equilibrio e struttura.

Altri prodotti 

Dopo un’intrigante percorso sugli Champagne, non sono stati da meno altri assaggi francesi, che ora vi segnalo.

Di Sainchargny il Cremant de Bourgogne “Émérite millesimato che svolge minimo 36 mesi sui lieviti, ottenuto da 80% Chardonnay (di cui un 10% svolge affinamento in legno) e 20% Pinot noir. Uno spumante brioso, cremoso ed avvolgente, dalle piacevoli note morbide presenti al palato pur essendo un brut, nonché un’ottima fragranza nei sentori.

Di Domaine Masson-Blondelet il Poully-Fumé Les Pierres du Pierre 2019, un bianco suadente e vellutato. Intense note di idrocarburi, poi frutta esotica, pesca e lemongrass, un palato nobile e di ottima acidità. Ancora più elegante e raffinato il loro Poully-Fumé Tradition Cullus 2018, dotato di maggiore struttura, e più orientato verso note di burro ed erbe aromatiche, lievemente abboccato sul finale. Due espressioni di Sauvignon bianco davvero notevoli.

Di Domaine du Chardonnay invece lo Chablis Les Lys 2020, affinato 18 mesi in barrique. Piacevolmente delicato ma intenso, dalle note floreali e vegetali con qualche cenno di idrocarburo. Il sorso vellutato e piacevole.

Concludo con questo articolo un percorso davvero ricco di assaggi notevoli, e ringrazio nuovamente la competenza di Bruno Bottazzi e dei suoi collaboratori per l’ottima selezione nonché efficiente divulgazione tecnica, tramandata soprattutto con tanta passione. La Francia in particolare rappresenta per me un territorio ancora poco conosciuto, ma finora mi ha sempre regalato assaggi davvero notevoli. Soprattutto nei bianchi mi ritrovo a perdermi, conquistato da vini che denotano sempre molta eleganza e raffinatezza.

 

Alla prossima!