Realtà vitivinicole nel Lazio

Cari lettori e appassionati di vino, l’articolo di oggi ci porta in un’area vitivinicola che ho voluto approfondire di recente, quella del Lazio. Grazie all’azienda Monti Cecubi che mi ha spedito alcune interessanti bottiglie, vi racconto questa realtà attraverso soprattutto una varietà locale che ho voluto studiare da vicino. Si tratta dell’Abbuoto, vitigno autoctono la cui produzione in purezza oggi è molto limitata, per cui sono molto contento di aver avuto la possibilità di assaggiarlo!

L’azienda è collocata sulle colline di Itri, affacciate al mare di Sperlonga, proprio dove è nato l’antico vino cecubo di cui parliamo oggi insieme all’Abbuoto.

Vista vigneti azienda Monti Cecubi

Dai Monti Cecubi, il vino degli antichi Romani

Mi sono sempre chiesto ma com’era il vino nell’antichità? Beh, a questa domanda forse non avrò mai una vera e propria risposta. Sia perché sarebbe molto difficile “riprodurre” lo stesso vino di allora, sia perché ovviamente è cambiato il modo di produrre vino! Quella di cui vi parlo oggi tuttavia, è una varietà conosciuta e bevuta già ai tempi dei Romani, e quindi capirete ancora di più il mio entusiasmo nel condurre questa ricerca!

Anzitutto devo chiarirvi una cosa. Ai tempi dell’Antica Roma non c’era ancora il concetto di “varietà” dell’uva, e per vino “cecubo” si intendeva in generale quello prodotto nella zona del Caecubum Ager, nell’area che si estendeva tra Fondi e Formia. Oggi tuttavia si tende a identificare nell’Abbuoto il “vino Cecubo”, in quanto è stato il vitigno che maggiormente si è diffuso in questa zona. Rientra nella composizione un’altra varietà antica, la Serpe, che tuttavia ha avuto diversa diffusione e ad oggi è stato reintrodotto dall’azienda Monti Cecubi.  È coltivata come varietà in sperimentazione in quanto non è ancora stata catalogata dalla Regione Lazio.

3 sfumature di Abbuoto

vini Monti Cecubi

Ed eccoci arrivati alla parte più affascinante, quella della degustazione dei prodotti di Monti Cecubi. Tre vini diversi, ma con alcune caratteristiche in comune che ho potuto apprezzare, tra cui la piacevole struttura, tannicità e freschezza, anche se presenti con sfumature diverse nei tre campioni.

Terrae d’Itrj 2017

Un vino dedicato ad Itri e alla sua storia. Già i Romani apprezzavano la qualità del vino prodotto in questa zona, che venne successivamente introdotto e diffuso anche nei banchetti conviviali a Roma. Un nome che identifica anche un sentiero di 5km di proprietà dell’azienda, dove è possibile ammirare una suggestiva cornice naturale immersi tra sugheri, ulivi e ovviamente vigneti.

sentiero Terrae d'Itrj Monti Cecubi

Terrae d’Itrj è ottenuto da Abbuoto, Serpe e Cabernet sauvignon, fa affinamento per 6 mesi in botti grandi di rovere e per altri 6 mesi in bottiglia. Al naso si presenta con un’intrigante varietà di profumi un po’ rustici, dove tra tutte emerge una piacevole nota di alloro. In bocca è secco, di buona sapidità e persistenza, e il tannino è presente ma equilibrato. Lo vedo perfetto con piatti caserecci, primi o secondi, come un’ottima zuppa, pasta e fagioli, o con un piatto di cotechino e lenticchie.

Mi è piaciuto molto perché incontra il mio gusto, nel suo avere proprio questa nota rustica fragrante e gustosa!

Terrae d'Itrj vino rosso azienda Monti Cecubi

VinumCaecubum 2016

Forse il vino che più esprime il legame con questo territorio, l’Ager Caecubum, che già nell’antichità era reputata zona di produzione di eccellenti vini. Come vi accennavo,  il “vino Cecubo” si identifica attualmente maggiormente nell’Abbuoto, nonostante all’epoca dei Romani non venissero specificate le varietà utilizzate. L’azienda Monti Cecubi impiega una percentuale maggiore di Serpe rispetto all’Abbuoto, poiché  è una varietà che se vinificata adeguatamente regala un bel tannino e struttura, con un potenziale di invecchiamento maggiore.

Colore bello ricco e vivace, si presenta con profumi fini, più vegetali dove emerge una bella nota di pepe non troppo pungente, e una sfumatura di sottobosco. Dopo un po’ di tempo nel calice, si arricchisce di qualche sfumatura più rotonda. In bocca colpisce per la sua bella acidità e un tannino meno ruvido rispetto a Terrae d’Itrj ma sempre presente e ben equilibrato. Lo accompagnerei a dei primi piatti, ravioli di carne o pasta al forno, lasagne, e se con un secondo invece con una bel rotolo di carne ripiena.

Vinum Caecubum vino rosso Azienda Monti Cecubi

Abbuoto Filari di San Raffaele 2017

L’ultimo assaggio è un 100% Abbuoto, e le uve provengono da Fondi, dalle vigne di San Raffaele, zona di origine di questo vitigno. Qui siamo in una zona confinante con il lago di San Puoto, che regala, tra l’altro, generose escursioni termiche benefiche per la viticoltura.

Un calice di vino arricchito di struttura, importanza ed eleganza. Il colore è accattivante, e i profumi coinvolgenti. Maggiore mineralità, una nota quasi “ferrosa” unita a una bella liquirizia fresca e un fruttato dove spicca tra tutti la prugna. In bocca si sente maggiore struttura, ed è un vino che fa salivare grazie alla ricca freschezza e sapidità. Anche qui il tannino si fa sentire, ma più fine ed elegante, mentre la persistenza in bocca si fa gradire notevolmente. Qui ci vedrei bene l’accostamento con un bel piatto succulento, non escludo una bella carne al sangue, ma anche piatti a base di selvaggina.

Volendo come sempre valutare anche abbinamenti vegetariani, direi di puntare ad accostare questi vini con zuppe a base di legumi e cereali.

Abbuoto Filari di San Raffaele azienda Monti Cecubi

Sono soddisfatto di quello che ho imparato? Assolutamente sì! Spero di avervi incuriosito a provare a vostra volta i vini di questa azienda e conoscere il loro territorio anche di persona. Mi affascina sempre poter conoscere realtà extra regionali e assaggiare vini locali che abbiano una propria identità  da esprimere.
Ringrazio ancora una volta  Monti Cecubi per la possibilità di conoscere la loro realtà! Se siete curiosi come spero, seguiteli sui loro canali social e sul sito web di riferimento, dove potrete approfondire ulteriormente questa azienda e la sua produzione.

A presto!

 

 

 

 

Il materiale fotografico diverso dagli scatti alle singole bottiglie, è di proprietà dell’azienda Monti Cecubi.