Veneto da riscoprire

Cari amici, oggi voglio parlarvi di Pramaggiore e dei suoi vini, poiché si tratta di una zona della mia regione ancora poco conosciuta, nonostante qui si produca anche un vino che ha ottenuto il riconoscimento DOCG: il Lison di Pramaggiore. Voglio parlarvene attraverso i vini di un’azienda ben precisa, ovvero Ornella Bellia, che ho conosciuto un anno fa per lavoro, e che sono tornato a trovare di recente.

Per me è stata una bella riscoperta, perché ho trovato un’azienda che in un solo anno è cambiata tantissimo. In meglio, ovviamente! Mi erano già piaciuti i loro vini, ma a un anno di distanza ho potuto apprezzare anche un ulteriore miglioramento nella qualità dei loro prodotti. Il tutto mantenendo comunque dei prezzi accessibili a chiunque.

Prima di parlarvi più a fondo dei vini di Ornella Bellia però, vorrei cominciare con il raccontarvi proprio il territorio di Pramaggiore, cercando di spiegarvi perché dovreste considerare anche questa zona del Veneto.

Il Pramaggiore e i suoi vini

Quando si studia ai corsi per aspiranti sommelier, è una di quelle DOC definite “interregionali” perché si tratta di una zona a cavallo tra due regioni. Pramaggiore è infatti una zona collocata tra il Veneto e il Friuli, e l’area di produzione comprende pertanto la provincia di Venezia e Treviso, ma anche quella di Pordenone.

Siamo in pianura, accanto al litorale veneziano, e qui i terreni particolarmente ricchi di calcio e argilla calcarea,  regalano ai vini profumi interessanti e un buon carattere. Influiscono anche i detriti depositati dai fiumi Tagliamento e Livenza, nonché ancora la vicinanza col mare Adriatico e le sue brezze rinfrescanti. Inoltre, la ricchezza di questi terreni di minerali come calcio, potassio e magnesio, contribuisce a dare una piacevole mineralità anche ai vini stessi.

Profumi intensi e sapori freschi, rappresentati da dei vini bianchi di carattere e dei vini rossi saporiti e da una bella acidità e carattere.

Uno di questi vini è il Lison bianco, quel vino che, come vi anticipavo, ha ottenuto il riconoscimento DOCG. Si tratta di un vino prodotto a partire da uve Tocai Friulano, meglio conosciuto come Tai o semplice Friulano. Il suo nome richiama invece quello del borgo romano di Lison, in quanto sin nell’antichità la viticoltura era praticata anche in queste zone. Fu poi grazie all’opera dei monaci benedettini che avvenne una svolta nella viticoltura locale e l’inizio di un percorso sempre più diretto a valorizzare la qualità produttiva del Pramaggiore. Nell’800 si assiste anche a un’espansione notevole della produzione di Tocai Friulano, che trova in questa terra un habitat ideale per essere coltivato, e da cui si ottengono vini di qualità superiore. Puntando quindi sulle potenzialità di questo vitigno, si è voluto portare man mano il Lison di Pramaggiore al riconoscimento DOCG (avvenuto nel 2010).

Lison DOCG: il vino

Ma che caratteristiche ha il Lison di Pramaggiore DOCG? Si tratta di un vino bianco dai profumi caratteristici che ricordano la mandorla e i fiori di pesco, fini e abbastanza eleganti, mentre in bocca è deciso, fresco e persistente, con una nota finale di mandorla amara. Uno dei miei abbinamenti preferiti con questo vino è quello con dell’ottimo prosciutto crudo, ma lo vedo bene anche accompagnato a portate a base di uova e ovviamente pesce.

Ornella Bellia, un esempio di qualità per questo territorio

Oltre al Lison DOCG, in questa zona potete trovare vini prodotti a partire da uve quali Sauvignon, Chardonnay, Incrocio Manzoni, Pinot Grigio, e ancora Cabernet Franc e Sauvignon, Carmenère, Merlot e Refosco. Oggi, nella produzione locale di questi vini si distingue l’azienda Ornella Bellia, realtà fresca e animata da uno slogan significativo: la Forza della Famiglia. Con questo messaggio l’azienda comunica la solidità del legame famigliare all’interno della conduzione del lavoro in cantina, che si tramanda ormai da tre generazioni e che continua a essere un investimento anche per quelle a venire.

Già oggi possiamo essere accolti in cantina non solo dalla signora Ornella e suo marito, ma anche dal figlio Andrea Masat, il “bocia rosso”. Un ragazzone sempre raggiante e sorridente, che sta coltivando con vera passione questo lavoro, e la trasmette ogni volta che parla dei loro vini.

io e Andrea Masat, azienda Ornella Bellia

Durante la mia ultima visita all’azienda, ero invitato alla quarta edizione del #blindbloggertasting, e in un momento della serata mi sono fermato a scambiare due parole proprio con Andrea. Mi ha fatto assaggiare 4 vini rossi, ovvero:

  • il Carmenère
  • il Cabernet Sauvignon e il Merlot linea Terre Piane
  • il G1928 rosso, blend di Refosco e Cabernet Sauvignon.

Non ho potuto non complimentarmi con Andrea per aver notato un ulteriore miglioramento nella qualità dei loro vini, che come vi anticipavo, continuano a presentarsi sul mercato con dei prezzi molto validi e accessibili a chiunque.

Vi invito a consultare il loro sito per approfondire tutte le loro linee produttive (e ovviamente andarli a trovare in azienda! 🙂 ). Nel frattempo però vi racconto quali sono i miei preferiti.

I miei vini preferiti di Ornella Bellia

Pensiero d’amore: Incrocio Manzoni passito

Cominciamo da un vino che normalmente, si nomina per ultimo: un passito! Ebbene sì, uno dei miei prodotti preferiti di questa azienda è un vino passito, ovvero un Incrocio Manzoni. Sono contentissimo che questo vitigno a me molto caro venga interpretato anche in questa proposta, perché è testimonianza di come esso sia un vitigno tanto versatile e straordinario da regalare sempre tante sorprese.

I suoi profumi sono intensi e ricchi di una nota quasi vegetale che normalmente non ci sia aspetta da un vino passito. Si arricchiscono in seguito di sfumature calde e dolci di frutta secca e albicocca, mentre in bocca è dolce ma non stucchevole, rotondo e fresco. Una vera chicca!

Pensiero d'amore manzoni passito azienda Ornella Bellia

Carmenère

Vestito di rosso e rosato, è un vino che mi piace tantissimo. Il suo carattere rustico e un po “scorbutico” è sempre tuttavia raffinato nella sua nota di peperone verde e rusticità che tuttavia per paradosso gli calzano quasi come un abito perfetto. Quindi il vino ha molte note caserecce, ma nel complesso è proprio perfetto così e mi piace soprattutto se accompagnato alle portate più quotidiane e a una bella grigliata!

La sua versione in rosato invece è quasi più tenue e delicata , e si esprime con maggiore finezza. Un rosato abbastanza rotondo nonostante la bella freschezza che lo ravviva, e che personalmente ho trovato bene abbinato a un pesce molto particolare da abbinare come lo sgombro.

Carmenère azienda Ornella Bellia

G1928

Una punta di orgoglio per l’azienda Ornella Bellia è questo taglio di Refosco e Cabernet Sauvignon, dedicato al padre di Ornella e una storia fatta di tradizioni e radici. Un vino interessante già dal naso, vivo di profumi ricchi e ampi, in bocca lungo e ben articolato, piacevole e persistente, da abbinare a primi o secondi piatti strutturati. Sono curiosissimo di vederne il potenziale evolutivo! Ho assaggiato di recente un 2015 che prometteva davvero molto bene.

Lison di Pramaggiore DOCG

E visto che questo articolo nasce dalla voglia di voler valorizzare questa zona, non può mancare il suo rappresentante più tipico! 😀 Il Lison DOCG della cantina Bellia è un bianco grintoso e fresco, dove emergono i sentori tipici di questo vino e che in bocca si presenta sapido, ampio e con buona persistenza. Anche se il mio abbinamento preferito con questo vino resta un buon prosciutto crudo, ve lo consiglio anche con una bella zuppa di pesce o una spaghettata di fasolari, molluschi molto diffusi nella zona di Chioggia.

#blindbloggertasting

La mia ultima visita all’azienda Bellia è stata in occasione del quarto #blindbloggertasting, evento di cui vi ho già parlato in un precedente articolo. A questa edizione ho potuto partecipare solo come ospite la sera, ma è stata ugualmente una bella esperienza e ringrazio gli organizzatori per avermi permesso di raggiungerli! Alla cantina Ornella Bellia è stato riconosciuto anche un nuovo omaggio simbolo del progetto social, una targa in rame realizzata dal padre di uno dei tre organizzatori, Renzo Bonomi. Se siete curiosi di approfondire questo evento, leggete il mio precedente articolo e seguite i canali Instagram fabioenotecalavigna, hipster_wine e bonomi_winediary.

targa #blindbloggertasting by Renzo Bonomi

 

Vi è piaciuto conoscere questa realtà vitinicola? Alla prossima!