La mia prima volta in Sicilia

Giugno 2019: è la mia prima volta in Sicilia, ci vado per le ferie estive, ma in realtà mi trovo a raccontarvi un viaggio che è stata anzitutto un’emozione. Ho dedicato lo spazio di sole due cantine che ho selezionato per scoprire la realtà vitivinicola di Noto e dintorni, ma sono ugualmente soddisfatto.

La prima cantina di cui vi parlo è Cantina Marilina, collocata nei pressi di San Lorenzo. Ad oggi è sicuramente una bella realtà per il tema “le donne del vino”. Sono infatti Marilina e Federica Paternò a portare ad oggi avanti l’azienda nata nel 2001 con il padre delle due sorelle, che da subito si innamorò di queste zone della Sicilia.

Prima di raccontarvela però, vorrei spendere due parole anche sul territorio di Noto, che si trova in provincia di Siracusa.

Il fascino senza tempo di Noto e dintorni

Quella di Noto, città patrimonio UNESCO, è un’area incantevole e preziosa dal punto di vista culturale e naturalistico. Basti pensare alla vicina e suggestiva Riserva di Vendicari, che ospita tra l’altro il sito archeologico della Tonnara di Vendicari, spettacolare e unica. O altre perle come la spiaggia di Calamosche o la stessa San Lorenzo. Vi perderete tra emozionanti acque limpide, il profumo del mare, dei carretti di frutta e verdura sparsi ovunque, granite golose e altre infinite tentazioni. Chi ha seguito le mie stories di quei giorni, sa che non deve assolutamente farsi mancare le ottime cassatine locali!

Ma dal punto di vista vitivinicolo invece, è un’area che gode dell’influenza di ben due mari, le cui correnti garantiscono ottimi escursioni termiche. Territorio conosciuto soprattutto per il Moscato di Noto, DOC riconosciuta nel 2008 e ottenuta a partire dalla varietà Moscato bianco al 100%.

I terreni sono soprattutto bianchi, calcarei, mentre le viti sono coltivate soprattutto a spalliera e ad alberello, con qualche contaminazione di guyot.

Oltre al Moscato di Noto si producono Nero d’Avola (la cui omonima città è collocata a pochi km da Noto), Grillo, grecanico, Frappato e altre varietà locali impiegate nei blend.

Cantina Marilina e i Monovarietali

Ho selezionato questa azienda incuriosito soprattutto dalla loro selezione di vini monovarietali. Ero infatti deciso a scendere in Sicilia e assaggiare soprattutto dei vini ottenuti da vitigni in purezza, per poterne approfondire le caratteristiche. Come vedremo in degustazione, son ben 4 le etichette di Cantina Marilina dedicate ai monovarietali, senza contare il Bianco di Marilina, Riserva di Grecanico, e il Nero d’Avola passito.

La storia di Cantina Marilina comincia, come vi accennavo, con il signor Angelo, padre di Marilina e Federica, che ne 2001 si trova nei pressi di San Lorenzo e si innamora di questo posto. Giungendo all’azienda potete notare un cuore di vigneti, allevati a cordone speronato ed alberello, per un totale di 35 ettari solo vitati.

vigneti ad alberello Cantina Marilina

vigneti cordone speronato Cantina Marilina

Secondo una vecchia usanza locale poi, degli alberi da frutto vengono posti vicino ai vigneti per “trasportare” i loro aromi anche nei sentori finali del vino.

L’azienda è a conduzione biologica: nessuna chimica per fertilizzare, ma impiego di materia prima naturale anche riciclata, come vinacce o raspi. L’irrigazione di soccorso avviene solo in casi di estrema necessità.

I vini non sono sottoposti a chiarifiche, vengono preferiti solamente i lieviti indigeni, e la macerazione e l’affinamento avvengono in vasche di cemento rivestite di resina naturale. Qui i vini rossi macerano al massimo per 40 giorni e i bianchi per 20 ore al massimo. Le barriques sono impiegate sia per rossi che per i bianchi, mentre la botte grande solo per i vini rossi.

cisterne cemento Cantina Marilina             bottaia Cantina Marilina

Ecosostenibili anche nel packaging! Le etichette sono infatti ottenute da carta riciclata, mentre le bottiglie da vetro leggero, sempre riciclato. Alle Riserve e all’olio è dedicato anche una confezione speciale, con ceralacca e spago.

La mia degustazione dei vini di Cantina Marilina

Quella di Cantina Marilina è una realtà semplice e genuina, dove i sapori sono lontani da ogni tentativo di fare un vino “costruito”, e rispettando semmai la naturale inclinazione di ogni singolo vitigno. Ciascuno di essi si esprime quindi nel calice in modo franco, senza che sia stato direzionato a raggiungere determinate caratteristiche.

Metodo ancestrale: Fedelie bianco e rosato

La mia degustazione comincia con due proposte di Metodoc Ancestrale, il Fedelie bianco e rosato. Il bianco è base Moscato, si presenta torbido, con sentori di pera e mela cotogna. Stuzzicante al palato, fresco e beverino, il calice perfetto per cominciare un aperitivo.

Fedelie vino bianco metodo ancestrale Cantina Marilina

Il rosato è invece base Nero d’Avola, e si esprime con sentori più volti all’amarena e alla rosa rossa. Leggermente più deciso ma sempre perfetto collocato in apertura ai pasti, senza tuttavia escludere l’abbinamento a qualche portata principale.

Metodo Ancestrale Rosato Fedelie Cantina Marilina

Cué

Cué, ovvero…che cos’è?? Si chiama così questo vino bianco secco, che inizialmente inganna il degustatore. Moscato bianco che si apre con dei sentori che ricordano quasi un vino passito, maturo, e che rivelano una bella nota di burro, nocciola e arancia candita. In bocca è secco e persistente, davvero un bel calice di vino.

Sketta

Come vi anticipavo prima, quello che apprezzo di questa cantina è la franchezza nel interpretare un vitigno così com’è, senza provare a direzionarlo. Questo ovviamente non intende che un vino è fatto dalla semplice uva messa a fermentare. Sketta è un perfetto esempio a riguardo. Si tratta di un Grecanico, vino e vitigno che inizialmente può risultare un po’ brusco: ecco anche perché l’hanno chiamato Sketta, ovvero…zitella 🙂

Questo bianco si esprime con un carattere più deciso, non adatto a tutti i palati, in quanto potrebbe quasi risultare più pungente. In realtà è un vino che esprime una bella interpretazione del Grecanico, che seppur nel suo temperamento rustico esprime interessanti complessità al naso, virate soprattutto al floreale e a una nota di salsedine abbastanza pronunciata. In bocca è quasi rotondo, sempre sostenuto da una buona freschezza, e bello polposo.

vino bianco Sketta Cantina Marilina

Suave

Un’altra proposta che vede il Nero d’Avola tingersi nuovamente di rosa, ma stavolta vinificato tradizionalmente. Molto delicato, ha profumi non molto esuberanti bensì tenuti e floreali. Fresco in bocca, è un’altra valida proposta accompagnato come aperitivo o con primi piatti delicati.

Suave vino Rosato Cantina Marilina

Ruversa

Inizio a presentarvi ora il Nero d’Avola in tre proposte. La prima è il Ruversa, un altro esempio di come questa azienda lavori nel totale rispetto dei tempi del vino, senza forzature. Un vino un po’ controcorrente, zero acciaio a favore del cemento, zero filtrazioni o refrigerazioni. Al naso ha profumi intensi, ricchi di marmellata, scorza di arancia, speziatura,  in bocca invece ha un bel tannino fresco ed equilibrato.

Ruversa vino rosso Cantina Marilina

Il Rosso di Federica

Questo vino prende la denominazione Eloro-Pachino, zona vocata per il Nero d’Avola, collocata sempre nei dintorni di Noto. Si tratta di una Riserva di Nero d’Avola, che vede esprimere un carattere più volto ai toni vegetali, con bacche selvatiche al naso, speziatura e grafite. In bocca ha un tannino morbido, freschezza e acidità equilibrate, gusto intenso e persistente. Guardate che bello il packaging di cui vi accennavo prima!

Vino Rosso di Federica Cantina Marilina

Gocce d’autunno

Ecco un’autentica chicca in chiusura di questa bellissima realtà. Un Nero d’Avola passito! Prima volta che lo assaggio, sono rimasto piacevolmente entusiasta. I profumi non sembrano quasi quelli di un passito, ma si distinguono comunque cacao e frutti rossi, morbidezza e intensità. In bocca la sua dolcezza è garbata e quasi secca, sostenuta da una piacevole acidità. Perfetto per chi non ama i passiti troppo stucchevoli!

Gocce d'Autunno vino passito Cantina Marilina

Ragazzi è stata davvero una bella emozione perdermi qui a Cantina Marilina, il viaggio continua in una prossima puntata che vi consiglio di non perdere! Spero di avervi convinto almeno un po’ a scendere da queste parti perché credetemi che ne vale davvero la pena… 🙂

 

Alla prossima!