Vedi a volte a dimenticarti le cose…

Cari amici, l’attenzione oggi cade su un vitigno che ha recentemente destato la mia curiosità, ovvero la Favorita. 

Questo per un motivo molto semplice: mi son dimenticato una bottiglia in cantina e in questi giorni ho voluto vedere se il vino fosse ancora apprezzabile. A dire la verità si tratta di una bottiglia tutto sommato recente, ovvero un 2016. Ma considerato che si tratta di un vino da consumare in genere giovane e fresco, non ero sicuro che avesse ancora delle caratteristiche che mi avrebbero fatto stare sul calice più di due minuti.

Mi sono sbagliato? Sì! E sono contento, perché ho potuto apprezzare delle sfumature di questo vitigno davvero interessanti. 

La bottiglia che ho aperto è quella dell’azienda Negro, presente nel territorio del Roero, pensate, dal 1670! 

Prima di raccontarvela però, due parole sul vitigno protagonista di questo articolo. Andiamo quindi a conoscere la Favorita!

Favorita, un vitigno riscoperto?

Una volta era un’uva particolarmente apprezzata dai contadini, tanto che l’origine del nome sembra derivare anche da questo aspetto. Non erano tuttavia solo i vignaioli ad apprezzarla: infatti i vini ottenuti dalla Favorita erano bevuti volentieri anche dai nobili!

Nel Roero questo vitigno ha da sempre trovato terreno ideale dove crescere, anche se la sua diffusione qui comincia a partire dalla vicina Liguria, grazie ai commercianti liguri che ne importarono le barbatelle intorno al 1600. 

Al tempo questa regione era invasa dal mare, che andò ritraendosi nei secoli lasciando terreni ricchi e diversi, fertili per la viticoltura e ricchi di sali minerali. Ghiaia, sabbia e argilla sono i componenti principali di questi terreni.

La Favorita ha dominato per anni la scena della viticoltura del Roero, sino agli anni Trenta, quando venne man mano dimenticata a favore di varietà considerate più interessanti. La sua riscoperta avverrà finalmente negli anni ’70, e tutt’oggi gode dell’attenzione di diversi viticoltori che hanno deciso di continuare a valorizzarla. Rimane forse una piccola chicca, ma che proprio per questo merita di essere scoperta!

Onorata, la Favorita di Negro

Vi ho anticipato che questa bottiglia dell’azienda Negro, l’ho erroneamente dimenticata in cantina. Erroneamente perché ero convinto che fosse un vino che se dimenticato ancora un po’ di tempo ne avrebbe risentito negativamente. Consultando le schede tecniche di questo vino, ho notato che l’azienda suggerisce come consumo ideale un arco temporale di 2-3 anni, quindi mi dico, l’ho preso in tempo!

Il Favorita è infatti un vino da apprezzare sicuramente giovane e per la sua piacevole scorrevolezza, qualità che non lo rende tuttavia banale o scontato.

Mettiamo quindi che il calice che ho bevuto io rientri nei tempi suggeriti di consumo, anche se con 3 anni di bottiglia come ormai abbiamo detto, ci si aspetta quanto meno che il vino abbia delle caratteristiche meno fresche e più mature.

Ebbene amici, è qui che sono rimasto sorpreso! La sua beva è ancora bella fresca e stuzzicante, resa vivace da una sapidità che mi ha davvero conquistato, e che rende facile anche la prospettiva di finirsi una bottiglia da soli 😀

L’olfatto forse è quello che risente un po’ di più del tempo, anche se le sfumature olfattive non sono ancora stanche o mature, e si percepiscono ancora delle note fresche di mentuccia, agrumato e mela verde. Il bouquet è comunque delicato e non impattante, forse un po’ in contrasto con il sapore più intenso, ma nel complesso è tutto piacevole. Anche il colore è ancora abbastanza vivace e invitante.

L’idea che mi sono fatto quindi è quella di un vino che nonostante sia adatto al consumo rapido, abbia tuttavia dimostrato una bella grinta che mi fa pensare che potrebbe avere qualcosa da dire tra ancora un anno o massimo due. 

Favorita vino bianco Roero azienda Negro

Due note sull’azienda Negro

Ho scoperto piacevolmente questo e altri vini dell’azienda Negro, realtà che come vi ho anticipato, coltiva nel Roero dal 1600. La loro linea produttiva è concentrata a valorizzare i vitigni autoctoni piemontesi, che si impegnano a vinificare assecondandone le identità e le caratteristiche. Oggi l’azienda è sempre più attenta anche a mantenere una viticoltura consapevole e rispettosa nei confronti dell’ambiente, agendo con tecniche e rimedi ecosostenibili.

Sicuramente una bella realtà che risente di tradizione e innovazione, da approfondire e conoscere, non perdetela! 😉

E voi, conoscete la Favorita e l’azienda Negro?

Alla prossima!