Inediti
Anno nuovo e vini e libri nuovi! Oggi il mio articolo è dedicato a due inediti, sia in fatto di vino che di letture. Il nuovo anno è cominciato infatti con la lettura de L’Amuleto di Samarcanda di Jonathan Stroud , che ho DIVORATO talmente mi è piaciuto! E mi ha stuzzicato un abbinamento enoletterario che da un po’ non facevo.
Solo che: quale vino poteva essere azzeccato questa volta??
Il libro
Ma partiamo dal libro. L’Amuleto di Samarcanda è un fantasy, genere che ho un po’ riscoperto dopo la lettura della saga Hypervesum o il grande classico Harry Potter. Si tratta sempre di una mini saga, quindi ora sono curioso di leggere anche i volumi successivi. Nel primo libro il demone Bartimeus viene convocato dal più inaspettato dei maghi. Nathaniel, giovane apprendista 12enne e ambizioso che decide di interpellare il demone per vendicarsi di Simon Lovelace, mago temibile e altrettanto ambizioso. Nonostante il suo burbero maestro Underwood lo ritenga indisciplinato e poco capace, Nathaniel invece divora ogni libro e conoscenza possibile, animato dalla voglia di diventare un grande mago. In seguito a un episodio in cui il maestro non prende le sue difese a fronte di un’offesa canzonatoria da parte di Lovelace, Nathaniel è determinato a farsi giustizia e dimostrare che è un mago capace nonostante la giovane età.
Decide che per vendicarsi vuole sottrarre il potente Amuleto di Samarcanda, soprattutto dopo aver anche scoperto che Lovelace l’ha rubato probabilmente per malefici scopi. Fra ambizione e non senza un bel po’ di incoscienza, Nathaniel si ritrova protagonista di vicende e peripezie, sfidando sorte e pericoli che non aveva ingenuamente previsto. Bartimeus, demone millenario e provocatorio, è suo malgrado coinvolto finché il suo padrone non scioglie la convocazione, ma si troverà a essere al tempo stesso alleato indispensabile per il giovane ragazzo.
Perché mi è piaciuto
Se L’Amuleto di Samarcanda è un libro che mi è piaciuto è perché è anzitutto un fantasy divertente. L’autore usa uno stile ironico che rende molto scorrevole la lettura, con momenti comici ed esilaranti. Quindi già questo lo fa uscire dagli schemi di fantasy più complessi e talvolta lenti e articolati. È soprattutto nella figura di Bartimeus che l’autore si sbizzarrisce, dotandolo di una personalità irriverente e provocatoria che fa ridere. Quello che ti aspetti normalmente da un demone è una figura malefica, mentre in Bartimeus l’autore fa emergere anche un lato benevolo.
Ovviamente anche la trama si rivela avvincente e resti incollato al libro scoprendo man mano tutti i vari colpi di scena!
Il vino
Per questo Abbinamento volevo parlarvi di un vino nuovo, diverso, che fosse inedito anche per me, e la scelta è ricaduta su un vino decisamente inaspettato! Ho scelto infatti di parlarvi di uno Chenin blanc della cantina Tabor. La prima cosa che salta all’occhio è che è un vino prodotto in Israele. L’ho ricevuto in regalo da un caro amico che per lavoro si trovava in zona e mi ha portato questo vino una volta tornato in Italia.
Il fatto inedito per me non era tanto nello Chenin ma proprio nella zona di produzione: non avevo infatti mai assaggiato un vino israeliano. La seconda particolarità è questo vino appartiene ai cosiddetti vini kosher. I vini kosher sono vini certificati come idonei al consumo di persone osservanti la religione ebraica. Questo poiché secondo la Torah sono previste determinate regole sulla produzione e il consumo di bevande alcoliche (oltre al vino anche brandy o grappa). Non sapendone però molto sull’argomento, vi rimando a un interessante articolo che ho trovato utile per documentarmi dedicato all’approfondimento di questo tema!
Per quanto riguarda il nostro Chenin blanc, purtroppo non sono riuscito a trovare molte più informazioni sulla sua “identità” in quanto non rientra neanche fra i vini elencati sul sito dell’azienda (boh??). In ogni caso l’azienda è collocata sulla migliore zona di produzione di Israele, la zona montuosa della Galilea, che gode di condizioni climatiche e ambientali favorevoli. Attenti a una viticoltura sostenibile, offrono una buona gamma di vini che dopo questo primo assaggio sarei curioso di approfondire! Ho scelto questo vino per l’Abbinamento di oggi perché attraverso il personaggio di Bartimeus sono citati alcuni personaggi storici come Re Salomone, ultimo re del regno di Giuda e Israele.
Durante la degustazione ha offerto sentori persistenti ma delicati di frutta esotica, pesca e una lieve parte agrumata. Fresco e non particolarmente complesso ma molto piacevole ed equilibrato. L’ho voluto aprire in aperitivo per abbinare un po’ di sapori etnici come l’hummus e altri gusti speziati (ma non piccanti) e mi ha soddisfatto. Forse più adatto per la stagione più calda proprio per la sua freschezza e piacevolezza di beva, ma anche per l’occasione l’ho bevuto volentieri!
E voi avete mai bevuto un vino kosher?
Alla prossima!